Turismo Amelia

PIazza Marconi
PIAZZA MARCONI

L’attuale Piazza Guglielmo Marconi era conosciuta in epoca medievale come “Platea Sanctae Mariae”, corrispondente verosimilmente all’antica Platea Maior. La porta a due archi che introduce in essa (detta Porta Cubica o Arco di Piazza) delimitava infatti la parte alta e nobile della città, la cosiddetta Arce o Acropoli, tipica delle città etrusche ed umbre e solitamente fortificata, di cui costituiva l’ingresso monumentale. Della costruzione originaria resta l’arco interno (II-I sec. a.C.), quello che si affaccia sulla piazza, in grandi blocchi di travertino squadrati, cui era addossata una fontana monumentale, il cui posto fu preso poi dalla chiesa di Santa Maria di Porta, di cui resta soltanto il portoncino d’ingresso (al numero civico 2).

L’arco esterno invece è ritenuto più tardo risalendo probabilmente all’epoca imperiale (I-II sec. d.C.). Ha un fornice a tutto sesto ed è impreziosito da inserti in marmo. Tra i due archi una galleria coperta con volta a botte sulla cui sinistra si nota un dipinto raffigurante la Madonna con il Bambino di anonimo pittore del XV sec. Nelle epoche successive questo luogo ebbe altri nomi: nel Rinascimento fu chiamato Piazza Grande e il nome rimase tale sino all’Unità d’Italia quando lo si volle dedicare a Re Vittorio Emanuele II. In seguito fu comunemente chiamato Piazza della Posta, in onore dell’antica stazione postale pontificia ivi ospitata dal XVIII secolo: di quest’epoca la piazza conserva ancora la pavimentazione in selciato bordato, composto da file di mattoni in cotto. Per un breve periodo ebbe anche la titolazione di Piazza Petrignani per il fatto che vi sorge l’omonimo palazzo, che svetta sugli altri edifici con la sua alta ed imponente facciata.

Loggia dei Banditori e Palazzo Nacci Oltre alla Porta Cubica e a Palazzo Petrignani, si ammirano nella piazza attuale alcune delle costruzioni più importanti della città. Situata su l lato corto a sinistra vi è la caratteristica Loggia dei Banditori: dalla tribuna sopraelevata raggiungibile attraverso una doppia rampa di scale, il banditore comunale, o araldo, divulgava i pubblici avvisi al suono di tromba. Sulle scale è collocata una colonna con capitello dorico fatta erigere nel 1479 in onore di Stefano Colonna il quale aveva affidato al Comune di Amelia la giurisdizione sulla città di Penna in Teverina, antico feudo di proprietà della famiglia Colonna.

La loggia è sormontata da un orologio pubblico realizzato nel Settecento. Palazzo Nacci, situato invece all’angolo con Via del Duomo e Via Garibaldi, venne iniziato nel 1342 attraverso l’accorpamento di tre case-torri medievali e sfruttando come sostegno gli archivolti del mercato duecentesco. L’ingresso è sul lato opposto, in via Carleni: un portale scolpito reca un’iscrizione con il nome del suo primo proprietario “Hippo Naccius”. All’interno si apre un armonico cortile con un’elegante scalinata che conduce al loggiato con colonnine e capitelli finemente intagliati.