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Cinema: MUSIC COMES ALIVE
1 Febbraio/ 21:00 - 23:00
Vite in Musica, per imparare ad ascoltare il cinema: la prossima iniziativa oltrevisibile è un mix con cui celebriamo in 3 intensi giorni di programmazione (1-3 febbraio) l’unione di storie e immagini di personaggi e case discografiche epocali.
Quello che vi proponiamo infatti è una mistica topografica di alcune delle pagine più importanti nella storia della musica del ‘900 attraverso canzoni e personaggi: storie vere, note da brivido, pentagrammi umani alterati dall’alcol ma esaltati dal genio, biografie irrequiete, assolo tragici.
“It’s in your bones”, come si dice. La musica e il cinema ci scorrono dentro. Fino al midollo. Lasciati attraversare!
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Primo appuntamento: giovedì 01 febbraio – ore 21:00
Amelia (TR)
SALA COMUNALE F. BOCCARINI
(P.zza Augusto Vera, 10)
IN COLLABORAZIONE CON IL COMUNE DI AMELIA
24 HOUR PARTY PEOPLE
Regia di Michael Winterbottom
Gran Bretagna, 2002, 115’ – v.o.sott.it
Manchester 1976: il presentatore televisivo Tony Wilson è ad un concerto dei Sex Pistols. Ispirato da questo avvenimento cruciale nella storia della musica, fonda la Factory Records. Con un contratto scritto col sangue, Wilson lega alla sua etichetta i Joy Division. Seguiranno A Certain Ratio, New Order, Happy Mondays fino ai recenti Chemical Brothers.
Nel film le vicende di queste band s’intersecano con quelle del club Haçienda, di proprietà della stessa Factory Records, mecca della Rave Culture che ospita alla consolle deejay di fama internazionale.
Attraverso gli occhi di Tony Wilson, padre spirituale della cosiddetta “Madchester”, il pluripremiato regista Michael Winterbottom racconta con originalità e ironia oltre vent’anni di storia della musica che resero la città di Manchester e la sua innovativa comunità musicale famose nel mondo.
È stato presentato in concorso per la Palma d’oro al 55º Festival di Cannes. Vincitore del British Indipendent Film Award 2002. Fotografia del grande Robby Muller.
“E stasera, qui, sta succedendo qualcosa di alquanto epocale: stanno applaudendo il Deejay; non la musica, non il musicista, non l’autore, ma… il mezzo. La nascita della cultura disco, la beatificazione del ritmo, l’età della dance. Benvenuti a Manchester!”