CINEMA: QUESTIONE DI GENERE

Da “le parole per dirlo” (Marie Cardinal, 1975) che spesso mancavano alle giovani femministe degli anni Settanta per esprimere le scoperte su di sé e sul mondo che finalmente cominciavano a vedere con i propri occhi ribelli, alle “parole mutate/mutanti” delle Crone, neologismo per indicare donne anziane, “sagge” e lungimiranti che hanno vissuto la meravigliosa avventura della liberazione delle donne e la raccontano a quelle che ancora non c’erano.

Il cambiamento passa prima di tutto dalle parole che sono intrise di significato patriarcale e quindi necessitano di essere liberate.

Questo libro è il tentativo di liberarle ri-significandole, in modo da facilitare la comunicazione anche fuori dal Cerchio.

A seguire visione di:
  SEGNI FUORI DAL TEMPO
UN FILM SULLA VITA E L’OPERA DI MARIJA GIMBUTAS
Regia di STARHAWK e DONNA READ
(Canada, 2013, 60’ – v.o.sott.it.)
Che immagine abbiamo del nostro passato e come influenza ciò che siamo e come viviamo? Siamo capaci di immaginare una cultura pacifica e in armonia con la natura? Ce n’è mai stata una?“L’archeologa Marija Gimbutas ha detto di sì. Ha raccontato una nuova storia delle origini: agli albori della civiltà occidentale ci furono culture durature e pacifiche.

Questo film è un tributo a Marija Gimbutas (1921-1994), che ricostruisce le vicende della sua vita tra Europa e Stati Uniti e il prendere forma della sua visione, attraverso le voci di quante/i hanno vissuto al suo fianco e condiviso le sue rivoluzionarie scoperte.

Dopo Marija Gimbutas la storia del mondo antico non è più la stessa che ci hanno insegnato sui banchi di scuola e l’Europa del Neolitico, culla di una civiltà pacifica ed ugualitaria, con al centro la Dea dalle molteplici forme, ritrova finalmente le sue autentiche radici.